213 frasi, citazioni, aforismi
La fede certamente ci dice quello che i sensi non possono, ma non il contrario di quello che vedono; è al di sopra, non contro di loro.
Siamo talmente vanitosi, che la stima di cinque o sei persone che ci stanno intorno, ci allieta e ci appaga.
Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui.
Felice vita quella che si inizia con l'amore e termina con l'ambizione. Fin che c'è in noi qualche ardore, possiamo essere amati. Poi questo fuoco si spegne: allora come è bello e grande il posto per l'ambizione.
Bisogna cominciare col compiangere gli increduli: sono abbastanza infelici per la loro stessa condizione. Non bisognerebbe ingiuriarli, tranne il caso che ciò possa servire a qualcosa; ma ad essi questo nuoce.
Pochi parlano umilmente dell'umiltà.
L'uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l'angelo fa la bestia.
L'anima del piacere è nella ricerca del piacere stesso.
Una falsa umiltà è puro orgoglio.
La nostra natura consiste nel movimento, la calma completa è la morte.
La ragione non conosce le ragioni del cuore.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
Tutte le nostre miserie derivano per lo più dal fatto che non siamo capaci di restare seduti tranquillamente soli in una stanza.
Un medesimo significato cambia secondo le parole che lo esprimono. I significati ricevono dalle parole la loro dignità, invece di conferirla ad esse. Bisogna cercare degli esempi.
La nobiltà è davvero un gran vantaggio se mette in condizione un uomo di diciotto anni di essere conosciuto e rispettato come un altro potrebbe esserlo solo a cinquanta. Trent'anni guadagnati senza fatica.
La moda, come determina il piacevole così determina il giusto.
La maggioranza è la via migliore perché è visibile e ha la forza di farsi obbedire. Tuttavia è l'opinione dei meno competenti.
È più facile sopportare la morte senza pensarvi che il pensiero della morte senza pericolo.
È pericoloso dire al popolo che le leggi non sono giuste, perché obbedisce proprio per il fatto che le crede giuste. Perciò bisogna dirgli al tempo stesso che deve obbedire loro perché sono leggi, così come deve obbedire ai superiori non perché sono giusti, ma perché sono superiori.
L'ultimo atto è cruento, per quanto bella sia la commedia in tutto il resto; alla fine, ci gettano un po' di terra sulla testa, ed è finita per sempre.