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Per istruirsi uno scrittore dovrebbe più vivere che leggere. Per divertirsi uno scrittore dovrebbe più scrivere che leggere. Allora possono nascere quei libri che il pubblico legge per istruirsi e divertirsi.
In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio.
Una vocazione genuina porta lo scrittore a scrivere solo per sé: dapprima per orgoglio, poi per umiltà.
Se uno scrittore deve mettersi nei panni dell'orizzonte di attesa di un lettore, questo lettore deve essere lui stesso: che scriva dunque come e cosa gli piacerebbe leggere.
Uno scrittore non si contenta di avere successo. Per essere realmente in pace con se stesso ha bisogno dell'insuccesso altrui.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mollato.
A una certa età gli scrittori si trasformano in tante Vecchie Mamme Hubbard, le scrittrici in tante Giovanne d'Arco senza battaglie.
Chi mira a divenire un grande scrittore dee disprezzare le cortesie ed i favori; perché tanto più facilmente e tanto più alto ascende, quanto più si fa padrone di se medesimo.
L'autore migliore sarà quello che si vergognerà di diventare scrittore.
Il più grande degli scrittori non può vedere al di là di un muro di mattoni, ma diversamente da noi egli non può costruirne uno.
Il compito primordiale dello scrittore di oggi è di essere «mitoclasta».
Lo scrittore deve darsi intero, soltanto a traiettoria conclusa si potrà giudicare in che punto di essa si è messo meglio a fuoco.
Abba Eban, ministro degli Esteri d'Israele, è convinto che per uno scrittore la maggior fonte d'ispirazione è di sapere che, se non scrive, deve restituire l'anticipo che ha ricevuto per i diritti d'autore.
Per uno scrittore lo scrivere è un verificare e rendere concreta la vita drammatica che trascorre.
Lo scrittore deve insegnare a se stesso che la cosa più vile è aver paura.
Alcuni scrittori prendono gusto al bere, altri al pubblico.
Una delle più diffuse ingenuità consiste nel ritenere che a furia di scrivere si possa diventare scrittori.
Sono buoni scrittori coloro che mantengono il linguaggio efficiente. Vale a dire, che lo mantengono esatto, chiaro.
Sebbene sia impossibile estrarre uno scrittore competente da un cattivo scrittore, e sia ugualmente impossibile tirar fuori un grande scrittore da uno bravo, è invece possibile, con molto duro lavoro, dedizione e aiuti tempestivi, trasformare in bravo uno scrittore che è solo competente.
Lo scrittore moderno è colui che accetta la sfida della realtà che lo circonda, e rinuncia alla dolce finzione dell'idillio campestre.