Nel teatro, il regista è Dio, ma sfortunatamente gli attori sono atei.
Gli storici falsificano il passato, gli ideologi il futuro.
La ragione ha i suoi limiti, solo la stupidità è sconfinata.
Le ristrettezze economiche teatrali moderne impongono di scrivere commedie con sempre meno personaggi.
La miseria è il vero copione della comicità. È già tragedia, perciò si ride.
Io non trovo affatto assurdo il mio teatro.
Un bravo attore non fa mai la sua entrata prima che il teatro sia pieno.
Se un drammaturgo provasse a guardare tutti faccia a faccia, si avrebbe il peggior caso di strabismo dopo che Annibale perse un occhio cercando di contare i suoi diciannove elefanti durante una tempesta di neve mentre attraversava le Alpi.
E' dai tempi del liceo che la mia vita ruota attorno al teatro.
Non abbandonerò mai il teatro e la soddisfazione di un pubblico diverso ogni sera.
Se è assolutamente necessario che l'arte o il teatro servano a qualche cosa, dirò che dovrebbero servire a insegnare alla gente che ci sono attività che non servono a niente, e che è indispensabile che ce ne siano.
La tv è divertente, ma in teatro si sente il respiro della gente e la libertà del palcoscenico.
E' un peccato che lo spettacolo non sia più sullo schermo, gli italiani ne avrebbero bisogno: non c'è più un varietà che unisce la famiglia. Tutte le sere la gente viene a teatro, anche se piove, anche se non trova il parcheggio, viene ed è felice.