Danzare è come parlare in silenzio. È dire molte cose, senza dire una parola.
Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare.
I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
Il ballo è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della vita.
Le tette finte sono come i nazisti: non ridono, non danzano. Sono sempre solo dure e sull'attenti.
Pensare è il peggior errore che un ballerino possa commettere. Non bisogna pensare, bisogna sentire.
Ascoltate la musica con l'anima. Non sentite un essere interiore che vi si risveglia dentro? È per lui che la testa vi si drizza, che le braccia si sollevano, che camminate lentamente verso la luce. E questo risveglio è il primo passo della danza come la concepisco io.
Il mio vocabolario è quello del corpo, la mia grammatica è quella della danza, la mia cartina è il tappeto di scena.
I danzatori sono i messaggeri degli dei.
In origine era la Danza, e la Danza era il Ritmo e il Ritmo era la danza. In principio era il Ritmo, tutto è stato fatto da lui, senza di lui nulla è stato fatto.
La danza non sta nel passo, ma tra passo e passo. Eseguire un movimento dopo l'altro è solo questo: movimenti. Come e perché si legano e cosa si vuole dire con i movimenti: questo è l'importante.