Come tutti sanno, il sapore della gloria è amaro.
La bellezza della carne, la bellezza spirituale, tutto ciò che concerne la bellezza nasce solo dall'ignoranza e dalle tenebre. Non è consentito sapere e conservare la bellezza.
Per noi giapponesi il samurai è l'immagine di un antenato. Per gli occidentali è la figura di un nobile selvaggio. Dobbiamo sentirci fieri di essere dei selvaggi.
L'anzianità è una dichiarazione di bancarotta.
Una vita a cui basti trovarsi faccia a faccia con la morte per esserne sfregiata e spezzata forse non è che un fragile vetro.
Il valore di un uomo si rivela nell'istante in cui la vita si confronta con la morte.
La gloria è simile a un cerchio nell'acqua che va sempre allargandosi, sin quando per il suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla.
Quanti addendi di crimini, di miseria, di schiavitù, occorrono per formare quel totale che si chiama la gloria.
La gloria non può fare la gioia di chi l'ha usurpata, non meritata.
La gloria è un veleno che bisogna prendere a piccole dosi.
Non può esserci vera grandezza senza umiltà.
A' generosi, giusta di glorie dispensiera è Morte.
La gloria si concede solamente a quelli che l'hanno sempre sognata.
L'umiltà e la carità vanno di pari passo. L'una glorifica e l'altra santifica.
La stima vale più della celebrità, la considerazione più della rinomanza e l'onore più della gloria.
Nessuna cosa umana è tanto instabile e fluttuante quanto la gloria di un potere che non s'appoggia sulle proprie forze.