La vera cultura vive di simpatie e ammirazioni, non di antipatie e disprezzo.— William James
La vera cultura vive di simpatie e ammirazioni, non di antipatie e disprezzo.
L'uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa.
Com'è piacevole il giorno in cui smettiamo di lottare per essere giovani, o magri.
Tutta la mia educazione tende a persuadermi che il mondo della nostra presente coscienza è solo uno fra i tanti mondi di coscienza esistenti.
Siamo felici perché sorridiamo e non viceversa.
Agisci come se quel che fai facesse la differenza. La fa.
La cultura è il miglior viatico per la vecchiaia.
L'uomo colto è colui che sa trovare un significato bello alle cose belle. Per lui la speranza è un fatto reale.
Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura in senso specifico o, meglio, classista è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso.
La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso.
Che la cultura sia la quintessenza di tutto ciò che si è dimenticato è una giusta nozione. Oltrepassato quel punto, la cultura è una malattia e un peso per chi sta intorno alla persona colta.
Cultura non è leggere molto, né sapere molto: è conoscere molto.
La cultura è un elemento stabilizzante, non c'è niente di meglio di un museo, di un'opera di Verdi o di un poeta con tanto di riconoscimenti ufficiali per ricacciare il progresso indietro.
Il peggior nemico della cultura è la noia, la mancanza di chiarezza, o l'assenza di creatività.
In un uomo di stato, la cosiddetta cultura è in fin dei conti un lusso inutile.
La cosa migliore che un uomo può fare per la propria cultura quando è ricco è cercare di attuare i progetti che aveva quando era povero.