Il passato non muore mai. Non è nemmeno passato.
Tutti noi abbiamo fallito nel realizzare i nostri sogni di perfezione. Così io giudico noi sulla base del nostro splendido fallimento nel fare l'impossibile.
Quel che vi è di meglio nel pensiero si aggrappa come edera morta su vecchi mattoni morti.
I bianchi danno i quattrini ai negri perché sanno che il primo bianco che arriva con una banda se li riprende, e allora il negro si rimette a lavorare per guadagnarne degli altri.
Le donne non sono altro che organi genitali articolati e dotati della facoltà di spendere tutto il denaro che uno possiede.
Il tempo non è poi questo gran male, dopotutto. Basta usarlo bene, e si può tirare qualsiasi cosa, come un elastico, finché da una parte o dall'altra si spacca, e eccoti lì, con tutta la tragedia e la disperazione ridotta a due nodini fra pollice e indice delle due mani.
La differenza fra Dio e gli storici consiste nel fatto che Dio non può cambiare il passato.
Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell'anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro.
La cosa migliore per vivere bene è avere un passato stupendo e non ricordarlo mai.
Coraggio, il meglio è passato.
Là dove noi non siamo, si sta bene. Nel passato noi non siamo più ed esso ci appare bellissimo.
Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo volto reale.
Se tu sapessi di più del futuro, il passato sarebbe ancora più pesante.
Ho lasciato incompiute una quantità di cose. Ma questo è naturale. E, a proposito, val la pena di ricordare che in francese il passato si chiama imperfetto.
Leggendo il passato si capisce meglio come siamo arrivati ad essere ciò che oggi siamo.
Il passato non mi preoccupa: i danni che doveva fare li ha fatti; mi preoccupa il futuro, che li deve ancora fare.