Gli italiani si lamentano troppo, quindi stanno bene.
Quante volte la ragione ha torto!
La modestia si basa sulla consapevolezza del proprio fascino.
Governare gli italiani non è difficile, ma inutile.
Ho smesso di credere all'utilità di una Storia scritta al di fuori di tutti i circuiti della politica e della cultura tradizionali. Anzi, ad essere sincero sino in fondo, ho smesso di credere all'Italia.
Tutto il male dell'Italia viene dall'anarchia. Ma anche tutto il bene.
L'Italia è un Paese di contemporanei senza antenati né posteri perché senza memoria di se stesso.
Italia 1870. Tempi di recrudescenza governativa. La tutela della P.S. affidata ai bricconi. Il mostruoso connubio fra Chiesa e Stato. I regolamenti, perpetua offesa alle leggi, etc. etc., l'usura.
Il grande male dell'Italia sono i difetti che rovinano lo Stato; era quello che doveva riformarsi e non la lira.
La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
Di radicale in Italia c'è solo il conformismo.
E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi.
In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe; in Italia prima delle elezioni; ma invertendo i fattori il prodotto non cambia: il condono fiscale è comunque una forma di prelievo fuori legge.