I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
Dovere: è quella parola che si trova nelle orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per loro.
Le masse non domandano la libertà, domandano la sicurezza.
L'autorità del grado non conta. L'italiano non si inchina davanti al berretto. Nulla lo indispone più dell'uniforme. Ma obbedisce al prestigio personale ed alla capacità di interessare sentimentalmente o materialmente la folla.
Si è creduti quando si dice una verità che fa comodo a chi l'ascolta.
Il tempo è la cosa che più abbonda in Italia, visto lo spreco che se ne fa.
In Italia il Governo non comanda. In generale in Italia nessuno comanda, ma tutti si impongono.
L'Italia rappresenta nel mondo una specie di minoranza genialissima tutta costituita di individui superiori alla media umana per forza creatrice innovatrice improvvisatrice.
L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.
L'Italia è un Paese ingovernabile e con questa ingovernabilità dobbiamo farci i conti tutti i giorni.
Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto.
Il rischio dell'Italia è di entrare nel numero dei paesi di cultura bassa, giacché è possibile essere intelligenti e di cultura bassa.
L'Italia l'han fatta metà Iddio e metà gli Architetti.
Diventi italiano chi non fa l'indiano e non si proponga di colonizzarci in casa nostra.
Adoro l'Italia perché non è pretenziosa come la Francia e ogni volta che ci vado sono accolta da folle enormi e calorose.
Governare gli italiani non è difficile, ma inutile.