I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
Gli uomini politici italiani, in generale, sono mediocri.
C'è un ideale assai diffuso in Italia: guadagnar molto faticando poco. Quando questo è irrealizzabile, subentra un sottoideale: guadagnar poco faticando meno.
L'Italia non è democratica né aristocratica. È anarchica.
Chi provoca o fa una rivoluzione, appena ha ottenuto il suo scopo, diventa un conservatore.
In Italia il Governo non comanda. In generale in Italia nessuno comanda, ma tutti si impongono.
No, Itali siam tutti, un popol solo Una sola famiglia.
In Italia scemando il sapere e la potenza meditativa, crebbe l'amore spasimato ed irragionevole della bellezza dell'abito esterno, lasciando a digiuno la mente e poco nudriti e mal governati gli affetti.
Gli italiani si lamentano troppo, quindi stanno bene.
Sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco.
Raccontare ai giornalisti stranieri la politica culturale italiana non è cosa semplice. Bisogna prima di tutto cercare di non ridere.
Ahi fiacca Italia, d'indolenza ostello, Cui niegan corpo i membri troppi e sparti, Sorda e muta ti stai ritrosa al bello?
In Italia c'è l'amore, da quando nasce a quando muore, se sei brutto o se sei bello, se sei quasi sempre quello, se sei ricco oppure no.
Politicamente si pascono ancora di illusioni e credono alle fanfaluche più che ai fatti concreti, poi magari si svegliano e voltano le spalle di colpo ai loro idoli.
In Italia la linea più breve tra due punti è l'arabesco.
L'Italia è il paese dei diplomi, delle lauree, della cultura ridotta soltanto al procacciamento e alla spasmodica difesa dell'impiego.