La più grande politica è essere onesti.
Chi ha paura della povertà non è degno d'avere la ricchezza.
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono.
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri.
È pericoloso avere ragione in questioni su cui le autorità costituite hanno torto.
Il superfluo, cosa quanto mai necessaria.
Le false opinioni somigliano alle monete false: coniate da qualche malvivente e poi spese da persone oneste, che perpetuano il crimine senza saperlo.
Chi è fedele nel poco lo è anche nel molto e chi è disonesto nel poco lo è anche nel molto.
L'onestà, come tante altre virtù, dipende dalle circostanze.
L'Italia è un paese di complici, dove non esiste solidarietà tra onesti, ma solo scambio tra diversi interessi.
L'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite.
Se le persone viziose sono tutte quante collegate tra loro e appunto perciò costituiscono una forza, allora basterà che le persone oneste facciano anche loro altrettanto. È così semplice.
Se il padre non è una persona onesta, nemmeno il figlio lo sarà.
Per ora non mi hanno arrestato neanche un conoscente: morirò onesto, ma sconosciuto.
Ci sono gli invidiosi, ma quando viene il momento sono costretti a dire la verità. L'onestà ha l'ultima parola.
Per essere onesto l'uomo ha bisogno di buoni amici o di acerrimi nemici, perché i primi con i loro consigli e i secondi con i loro insulti gli impediscono di fare del male.