Un uomo può avere due volte vent'anni, senz'averne quaranta.
Il cielo sa quello che vuole, e quando un matrimonio non è scritto nel suo libro, abbiamo voglia, noi poveretti, di scrivere i nostri nomi l'uno accanto all'altro nel libro della parrocchia... il matrimonio rimane sulla carta!
Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa.
Il corpo passa presto, e quello che non fa oggi, non potrà farlo mai più.
L'avvenire non è un probabile dono del ciclo, ma è reale, legato al presente come una sbarra di ferro, immersa nel buio, alla sua punta illuminata.
Si trova più negli occhi di una ragazza che in tutto il continente africano; quante peripezie, incontri, fortune e sfortune!
L'ultima età della vita non è senza gioia a chi può darsi ragione del perché sia vissuto.
Si ammette di avere quarant'anni soltanto dopo avere superato i cinquanta.
La gioventù ci faceva sognare; la maturità ci fa pensare; la vecchiaia ci farà sospirare.
Ogni sera siamo più poveri di un giorno.
Quando ci si preoccupa della propria età è un segno che non si hanno vere preoccupazioni.
È fra i trenta e i trentuno anni che le donne vivono i dieci migliori anni della loro vita.
Si hanno vent'anni dai quindici ai trent'anni.
La mezza età è quando avete conosciuto talmente tanta gente che ogni nuova persona che incontrate vi ricorda qualcun altro.
Il giovane conosce il suo paziente, ma il vecchio ne conosce anche la famiglia, vivi e morti, su e giù per le generazioni.
L'età dell'uomo, vista dal di dentro, è eterna giovinezza.