Un uomo può avere due volte vent'anni, senz'averne quaranta.
Dire che un delitto è opera di una società, il risultato matematico di taluni «fattori ambientali», è una di quelle offese che il nostro tempo rivolge continuamente alla libertà individuale e alla libertà in genere.
Si trova più negli occhi di una ragazza che in tutto il continente africano; quante peripezie, incontri, fortune e sfortune!
L'avvenire non è un probabile dono del ciclo, ma è reale, legato al presente come una sbarra di ferro, immersa nel buio, alla sua punta illuminata.
Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa.
Nessun uomo saggio ha mai desiderato essere più giovane.
Un uomo ha l'età della donna che ha per le mani.
Età avanzata. Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Quando hai ottant'anni hai probabilmente imparato tutto nella vita. Il problema è ricordarlo.
I quarant'anni sono la vecchiaia della giovinezza, ma i cinquant'anni sono la giovinezza della vecchiaia.
Non si è giovani dopo i quarant'anni, ma si può essere irresistibili a tutte le età.
Un uomo di sessanta può certi giorni sentirsi giovane. Una donna non vi riesce più nemmeno a cinquanta.
Le delusioni dell'età matura seguono le illusioni della gioventù.
A cinquant'anni si comincia a stancarsi del mondo, e a sessant'anni il mondo si stanca di voi.
Che età felice quando un uomo può essere inattivo impunemente.