La libertà è un lusso.
Si può porre come norma generale che una fede qualsiasi, quanto più procura di conciliarsi colla scienza, tanto più rapidamente decade.
Il principio di autorità permane anche nelle nostre società, non solo per gli ignoranti, non solo per le materie di religione e di morale, ma anche riguardo alle scienze, per i rami di queste che un individuo non ha studiato specialmente.
I precetti morali sono spesso volti ad assodare il potere della classe dominante, spessissimo a temperarlo.
L'universale consenso degli uomini non ha virtù di rendere sperimentale una proposizione che non lo è; né l'acquista quando quel consenso si estenda nel tempo, sino a valere per tutti gli uomini che hanno esistito.
Il rimanere fedele alla propria fede si dice perseveranza, se la fede è ortodossa; ostinazione, se è eretica.
L'atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.
La massima fondamentale dell'uomo libero è quella di vivere nell'amore per l'azione e di lasciar vivere avendo comprensione per la volontà altrui.
Senza la libertà noi non abbiamo niente. Noi non siamo niente.
La relazione tra la mia esperienza di imprenditore e quella di politico risiede in un'unica parola: libertà.
Non si può diventare veramente liberi se non accettando di non esserlo sempre.
Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto, porto su di me le cicatrici come fossero medaglie, so che la libertà ha un prezzo alto, alto quanto quello della schiavitù.
Il nemico della libertà è la falsa universalità.
Chiunque è un uomo libero non può starsene a dormire.
La libertà è poter affermare che due più due fa quattro. Se ciò è garantito, tutto il resto segue.
Ogni libertà sarebbe priva di senso e di compiutezza se non fosse accompagnata dalla coerente liceità di servirsene.