Consiglio a un giovane cronista: Se vuoi carpire una notizia, di' che già la sai.
A odiare perdi tempo e salute. A disprezzare guadagni l'uno e l'altro.
Grassa pigrizia quella per cui si chiama Dio tutto ciò che non si riesce a spiegare. Dio sarebbe la somma della nostra ignoranza?
Non confidare i tuoi dolori a nessuno. Anche a trovare chi, ascoltandoti, soffra davvero per te, che avrai ottenuto? Di aumentare la tua pena con la sua.
Se vuoi assaporare la virtù, pecca qualche volta.
Il disprezzo del passato o è ignoranza o è paura.
Il giornalismo non è un mestiere che consenta un tempo libero autonomo rispetto alla professione. Richiede una vocazione. Se quella vocazione non c'è, è inutile provarci.
Per un giornalista un essere umano è un oggetto avvolto nella pelle.
Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore.
Il giornalismo porta a tutto. A condizione di uscirne.
Il giornalismo di qualità non è merce a buon mercato e un'industria che cede gratis i suoi contenuti non fa altro che cannibalizzare la propria capacità di produrre buon giornalismo.
Editorialista: il dovere di un editorialista è quello di dire la verità. Il suo mestiere è di far credere che la conosce.
Voglio fare qualcosa per altre persone usando il giornalismo.
Non sono le notizie che fanno il giornale, ma il giornale che fa le notizie.
Ogni giornale, dalla prima all'ultima riga, non è che un tessuto di orrori. Non capisco come una mano pura possa toccare un giornale senza una convulsione di disgusto.