Consiglio a un giovane cronista: Se vuoi carpire una notizia, di' che già la sai.
Il disprezzo del passato o è ignoranza o è paura.
Vecchio è chi più non desidera che, comunque, vivere. Di questi vecchi alcuni hanno solo vent'anni.
Sì, la coscienza è uno specchio. Almeno stesse fermo. Più la fissi, invece, e più trema.
Essere timido col pubblico è anche più stupido che esserlo con una donna. Ma educato hai da essere con l'uno e con l'altra, anche per dar loro fiducia.
Niente assomiglia tanto a una donna onesta quanto una donna disonesta della quale tu ignori le colpe.
Il giornalista deve avere sempre e comunque una religione del dubbio.
Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa.
Quello è intelligente come un giornale. Sa tutto. Ciò che sa cambia ogni giorno.
Buoni giornali e pochi (giacché il buono non può mai esser molto) sono la manna di una nazione.
Il giornalismo di qualità non è merce a buon mercato e un'industria che cede gratis i suoi contenuti non fa altro che cannibalizzare la propria capacità di produrre buon giornalismo.
La libertà di stampa dovrebbe essere condizionata dal più rigoroso divieto dell'anonimato.
Come vorrei, certi giorni, che davvero i giornali raccontassero soltanto balle.
Non invento i miei libri: saccheggio storie dai giornali o ascolto con orecchio attento le vicende degli amici. Da questi spunti poi i miei personaggi emergono da soli, con naturalezza.
Il giornalista è stimolato dalla scadenza. Scrive peggio se ha tempo.