Ognuno ha in mano la propria sorte.
L'uso corregge nelle loro mancanze le leggi scritte.
Quiriti, io non sono di quelli che pensano che ai comandanti non si debbano rivolgere dei consigli: anzi, quello che agisce soltanto sulla base della sua opinione, lo giudico arrogante e non certo avveduto.
Tanto minore è il pericolo, quanto minore è la paura.
È pericoloso, data la facilità con cui si sbaglia, vivere puntando solo sull'onestà.
Da' tempo all'ira. Spesso l'indugio non toglie la forza: ma alle forze aggiunge il ragionevole consiglio.
Un uomo duramente provato non si volta mai indietro a guardare, sa che la cattiva sorte lo segue sempre, passo passo.
La sorte produce spesso mediocrità destinate alla massa, ma alle cose straordinarie dà pregio il fatto stesso di essere rare.
La sorte più felice tocca a colui che passa la vita senza eccessivi dolori sia spirituali sia fisici, non già a colui che ha avuto in sorte le gioie più vive o i maggiori godimenti.
L'uomo che non si gonfia nella buona sorte, neppure si angustia quando il vento cambia.
Quando la sorte si impadronisce del destino dell'uomo, non usa né pietà né giustizia.
La sorte non ha innalzato nessuno tanto da non ritorcere contro di lui quanto gli aveva concesso di fare. Non fidarti della momentanea bonaccia: fa presto il mare ad agitarsi; nello stesso giorno le barche affondano là dove si erano spinte per diporto.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
Troppo facilmente si dà del birbante, a cui la sorte è contraria, come del galantuomo a cui la sorte sorrise.
L'uomo e la sorte la pensano sempre in modo diverso.