Di uomini molto cattivi non si può neppure immaginare che muoiano.
Parlare di cultura è sempre stato contro la cultura. Il denominatore comune "cultura" contiene già virtualmente la presa di possesso, l'incasellamento, la classificazione, che assume la cultura nel regno dell'amministrazione.
La sospensione del tempo, intesa come fine di ogni coercizione, è l'ideale della musica.
Comunque agisca, l'intellettuale sbaglia.
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie.
Più un uomo è un farabutto, più le sue amanti gli sono affezionate. Solo quando un uomo si comporta secondo la decenza e tratta le donne come fossero degli esseri umani, allora passa dei guai.
Gli uomini diventano cattivi e colpevoli perché parlano e agiscono senza figurarsi l'effetto delle loro parole e delle loro azioni. Sono sonnambuli, non malvagi.
Gli uomini sono diventati strumenti dei loro stessi strumenti.
Gli uomini mutano sentimenti e comportamenti con la stessa rapidità con cui si modificano i loro interessi.
Ogni secolo produce i suoi propri uomini primitivi.
Gli uomini sono buoni con i morti quasi quanto sono cattivi con i vivi.
Gli uomini di poche parole sono i migliori.
L'uomo si immagina di colmare la donna. Ma è soltanto un riempitivo.
L'uomo è un proiettile che la vulva spara verso la tomba.
Un uomo che dorme tiene intorno a sé, in cerchio, il filo delle ore, gli ordini degli anni e dei mondi.