La lettura è il centro creativo della vita di uno scrittore.— Stephen King
La lettura è il centro creativo della vita di uno scrittore.
Il talento toglie significato all'idea stessa di esercizio; quando si trova qualcosa per il quale si ha talento vero, la si fa (qualunque cosa sia) fino a farsi sanguinare le dita o cascare gli occhi dalla testa.
Fai fieno finché splende il sole.
La morte acuisce i desideri.
L'amore non esce da un rubinetto che si può aprire e chiudere a piacimento.
Non erano più un gruppo ma tante unità isolate, chiuse nella loro solitudine.
Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.
Leggere significa affrontare qualcosa che sta proprio cominciando a esistere.
Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.
I lettori sono personaggi immaginari creati dalla fantasia degli scrittori.
Scortesie di lettore. La duplice scortesia del lettore nei confronti dell'autore consiste nel lodare il secondo libro di costui a spese del primo (o viceversa) e nel volere che l'autore gliene sia grato.
Quando si legge, si ama sempre un poco versarsi fuori di sé, viaggiare.
È meglio non saper né leggere né scrivere che saper leggere e scrivere, e non esser capaci d'altro.
Uno spirito originale sa subordinare la lettura alla propria attività personale. Per lei non è altro che la più nobile delle distrazioni, soprattutto la più feconda perché solo la lettura e il sapere forniscono lo spirito di "belle maniere".
Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.
Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.