In fatto di sentimento l'intensità è tutto, il contenuto è nulla.
Tutti i generi di persone monomaniache, chiuse in un'unica idea, mi hanno sempre interessato, perché più uno si circoscrive, tanto più, d'altra parte, è vicino all'infinito.
Da un facile successo scaturisce solo orgoglio.
Non è forse maledettamente facile credere di essere un grand'uomo se non si ha la minima idea dell'esistenza di un Rembrandt, di un Beethoven, di un Dante, di un Napoleone?
L'unico gioco che appartenga a tutti i popoli e a tutti i tempi e di cui nessuno sa quale iddio l'abbia portato sulla terra per ammazzare la noia, acuire i sensi, avvincere l'anima.
Gli anni hanno la strana facoltà di fiaccare tutti i sentimenti.
L'arte di non farci mai avvilire dalle reazioni altrui, ricordando che il valore di un sentimento è giudizio nostro poiché saremo noi a sentircelo, non chi interviene.
Sono pochi quelli che vedono coi propri occhi e provano sentimenti con i propri cuori.
Ogni uomo sente per istinto che tutti i bei sentimenti nel mondo pesano meno che una singola azione d'amore.
Il sentimento può essere una meravigliosa scintilla iniziale, ma non è la totalità dell'amore.
Ci sono idee e sentimenti che si possono esprimere soltanto nella propria lingua, e con un ascoltatore in grado di capire.
I sentimenti nascono, vivono, durano nel tempo, a volte per sempre. Oppure muoiono, per altri sentimenti diversi e più grandi.
Negare i sentimenti è come guardare il cielo con gli occhi chiusi.
A chi dice, esservi, oltre la percezione esterna, un sentimento interiore ineffabile, anatema.
Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta, e sfuggono a qualunque censura.