La nostra ignoranza raggiunge mondi sempre più lontani.— Stanisław Jerzy Lec
La nostra ignoranza raggiunge mondi sempre più lontani.
In cima ad ogni vetta si è sull'orlo dell'abisso.
Si può chiudere un occhio sulla realtà, ma non sui ricordi.
Che l'uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine del cielo vuole il brandello che è stato strappato dall'inferno, e l'inferno è affamato di quello conquistato dal cielo.
Devi prima avere un sacco di pazienza per imparare ad avere pazienza.
La carriera dell'uomo nell'universo ci impone di chiederci se per caso egli non benefici di qualche raccomandazione.
Gli ignoranti dall'esteriorità giudicano l'interiorità.
Per combattere l'ignoranza si può cominciare dove si vuole. Il mio insegnamento è "impara ogni giorno almeno una cosa nuova, se lo fai cambi la vita (in meglio)".
Quanto più uno è ignorante tanto più è audace e pronto a scrivere.
L'ignoranza non deve impoverirsi con il sapere. Per ogni risposta deve saltare fuori, lontano e apparentemente non in rapporto con essa una domanda che prima dormiva appiattata. Chi ha molte risposte deve avere ancor più domande.
È di un'ignoranza enciclopedica.
L'ignoranza è più vicino alla verità del pregiudizio.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
La cosa che noi ignoriamo più di tutte l'altre è la nostra stessa ignoranza.
Il provincialismo è qualcosa di più dell'ignoranza. È ignoranza più una volontà di uniformità.
Di tutte le bestie selvagge, l'ignoranza è la più difficile da trattare.