Preferiamo un inferno reale che un paradiso immaginario.
Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo, commetto il peccato dell'invidia.
La democrazia, il potere della maggioranza non sono un bene. Sono mezzi in vista del bene, stimati efficaci a torto o a ragione.
Oggi non è sufficiente essere santo: è necessaria la santità che il momento presente esige, una santità nuova, anch'essa senza precedenti.
In modo generale, non desiderare la sparizione di nessuna delle proprie miserie, bensì la grazia che le trasfiguri.
L'attenzione dovrebbe essere l'unico oggetto dell'educazione.
Ignoro dove finisca l'artificiale e inizi il reale.
Il reale è sempre al suo posto.
Bene è ribadire l'oggettività del reale, in un secolo di pirandellismi, altrimenti si finisce male... Gli oggetti sono, grazie a Dio.
Nel reale si rischia di soffocare, nell'irreale di perdersi.
Tra il reale e l'irreale c'è una porta: quella porta siamo noi.
Pare un assurdo, eppure è esattamente vero, che, tutto il reale essendo un nulla, non v'è altro di reale né altro di sostanza al mondo che le illusioni.