Io i sogni che non posso realizzare non li sogno proprio.
Più che l'amoralità, il problema del nostro tempo è proprio questo: pochissimi, inclusi gli amministratori delegati delle banche che guadagnano nove trilioni di dollari l'anno, sanno che diavolo stanno facendo.
Quello che non torna, merita rispetto.
Assisteremo a piroscafi carichi di italiani che viaggiano in terza classe verso la Cina e l'India invece che verso l'America?
Le speranze possibili servono a metterci al riparo dalla disperazione.
Il consumismo ha vinto laddove nessuna ideologia, credo o fede hanno potuto prevalere.
Essere felici significa vedere il mondo come noi lo desideriamo, conoscere i nostri limiti, accettarli come dono e non come una sconfitta.
Il dolore ci fa più grandi di quanto noi stessi avremmo voluto.
Se un uomo pensa al suo stato fisico o morale, quasi sempre scopre che è malato.
Se uno è sicuro della propria identità non deve avere paura di nessuno perché nessuno gli può fare del male davvero.
Il grande fallimento nella vita, non consiste nello scoprire da ultimo che ci siamo sbagliati. Ancora più deprimente è accorgersi che non possiamo far altro che sbagliare.
In una parola, l'uomo sa di essere miserabile: è dunque miserabile, poiché lo è; ma è ben grande, poiché lo sa.
La televisione permea le nostre vite e non ci rendiamo conto di quanto potere abbia.
Difficoltà, disarmonie, ostacoli sono segnali che dicono che ci stiamo rifiutando di cedere ciò di cui non abbiamo più bisogno.
Non essere consapevoli vuol dire non esistere.
Lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l'uno nell'altra.