L'umorismo è il più eminente meccanismo di difesa.
Il numero degli uomini che accettano la civiltà da ipocriti è infinitamente superiore a quello degli uomini veramente civili.
La massa è un gregge docile che non può vivere senza un padrone. È talmente assetata di obbedienza da sottomettersi istintivamente a chiunque se ne proclami padrone.
L'obiettivo di tutta la vita è la morte.
Il passato, il presente e il futuro sono come infilati insieme nel filo del desiderio che li percorre.
Così come si provocano o si esagerano i dolori dando loro importanza, nello stesso modo questi scompaiono quando se ne distoglie l'attenzione.
Soltanto l'umorismo compie l'impossibile, illumina e unisce tutte le zone della natura umana.
Adesso preferirei scherzare; l'umorismo è una cosa bellissima, che si libra al di sopra delle visioni, libero da ogni desiderio!
L'umorista è uno che vede nelle vicende quotidiane, nei grandi momenti storici e sociali, il lato buffo, il lato contrastante, e lo mette in evidenza.
Di tutti gli elementi che contribuiscono all'equilibrio famigliare, nessuno è più utile e opportuno del senso dell'umorismo.
L'umorismo è uno dei compagni di strada dell'intelligenza.
L'umorismo è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.
I grandi umoristi e i grandi comici, da Cervantes a Sterne o a Buster Keaton, fanno ridere della miseria umana perché la scorgono in primo luogo in se stessi, e questo riso implacabile implica un'intelligenza amorosa del comune destino.
Io credo che [...] far ridere e far ridere a molti sia un'Arte molto alta e misconosciuta, che ridere sia molto più difficile che far piangere e che spesso gli umoristi hanno un'idea più profonda e lucida della società e degli esseri umani degli autori "seri".
L'umorismo è un antidoto contro il fanatismo.