Non so se sono stata donna, non so se sono stata spirito. Son stata amore.
Amare e sacrificarsi e soccombere! Questo il destino suo e forse di tutte le donne?
Tutto questo, sì, è un còmpito immenso, eppure non è che la superficie: bisogna riformare la coscienza dell'uomo, creare quella della donna!
Accettando l'unione con un essere che m'aveva oppressa e gettata a terra, piccola e senza difesa, avevo creduto di ubbidire alla natura, al mio destino di donna che m'imponesse di riconoscere la mia impotenza a camminar sola.
Amare è scegliere.
Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado.
L'amore platonico ha questo di bello: non si ha, poi, la scocciatura di rivestirsi.
Si ama perché si incontra una volta un essere che si crede creato apposta per sé, oppure si ama semplicemente perché si è nati con la capacità di amare?
L'amore è un mutuo ipotecario su un futuro incerto e imperscrutabile.
Essere innamorati è una gran cosa, ti fanno un sacco di complimenti e cominci a pensare di essere un grand'uomo.
L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, m'ha fatto com'al drago san Michele, e mi fa canne somigliar candele: guarda s'i' son ben di veder mendico!
Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama.
L'amore cessa di essere un piacere quando non è più un segreto.
Prima di amare, io non ho mai vissuto pienamente.