Non scopriremo mai niente, se ci accontentiamo delle scoperte già fatte.
Entro i confini del mondo non vi può essere esilio di sorta: nulla infatti che si trovi in questo mondo è estraneo all'uomo.
Bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.
Cerca di capire cosa è necessario e che cosa è superfluo. Il necessario ti si offrirà spontaneamente dappertutto, il superfluo dovrai cercarlo sempre con grandi sforzi.
Non dovremmo preoccuparci di aver vissuto a lungo, ma di aver vissuto abbastanza.
Non viene dall'esterno il nostro male: è dentro di noi, sta nelle stesse nostre viscere e, perciò, difficilmente possiamo guarire: ignoriamo di essere malati.
Ogni scoperta viene fatta più di una volta e mai tutta quanta insieme; e, a parte questo, il successo non va di pari passo con il merito. L'America non ha preso il nome da Colombo.
Chissà cosa avrebbe scoperto Colombo se l'America non gli avesse sbarrato la strada.
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi.
Le nostre vere scoperte vengono dal caos, dall'andare nella direzione che sembra sbagliata e stupida e sciocca.
Non si scoprirebbe mai niente se ci si considerasse soddisfatti di quello che si è scoperto.
Ogni verità che scopriamo, altrettanti enigmi di più da risolvere. Ogni scoperta migliaia di problemi. Ogni scoperta, superiore ignoranza.
Scoperta dell'America. Certo, è stato bellissimo trovare l'America; ma perderla sarebbe stato ancora più bello.
Una scoperta non è né grande né piccola, dipende da ciò che essa significa per noi.
I più grandi spiriti fanno in sé stessi lo più grandi scoperte.