L'ignoranza è la causa della paura.
Godi dei piaceri presenti in modo da non danneggiare quelli futuri.
Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere.
La nostra insensatezza è evidente: secondo noi compriamo unicamente ciò per cui sborsiamo del denaro, e definiamo gratuito quello per cui paghiamo di persona.
La libertà è l'affrancamento dalle passioni.
L'uomo più potente è quello che è padrone di se stesso.
La nostra ignoranza raggiunge mondi sempre più lontani.
In spagnolo, "añoranza" viene dal verbo "añorar" ("provare nostalgia"), che viene dal catalano "enyorar", a sua volta derivato dal latino "ignorare". Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.
L'ignoranza non può essere mai una scusa legittima per dimenticare i propri doveri, né la scienza più profonda pretesto per disprezzare l'ultimo, il più insignificante fra gli obblighi morali.
È di un'ignoranza enciclopedica.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
La vanità della scienza comune può essere veduta da una scienza superiore; non mai dall'ignoranza.
L'ignoranza e la mancanza di curiosità sono due guanciali molto morbidi, ma per trovarli tali occorre avere una testa ben fatta come Montaigne.
Da quando l'ignoranza è diventata un punto di vista?
Se la conoscenza può creare dei problemi, non è con l'ignoranza che possiamo risolverli.
La morte della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'ignoranza dell'ignoranza.