È noto che il vizio paga omaggio alla virtù; cosa che noi definiamo ipocrisia.
La vita è un pubblico concerto di violino nel quale voi dovete imparare a suonare lo strumento man mano che suonate.
Non sempre il silenzio significa tatto: è il tatto ch'è d'oro, non il silenzio.
Chi si lascia annoiare è ancora più degno di disprezzo di chi lo annoia.
Ogni progresso è basato sull'universale desiderio, innato in ogni organismo, di vivere meglio di quanto consentano le sue entrate.
Lo stomaco sano è squisitamente conservatore. Pochi radicali hanno una buona digestione.
Gli dei sono strani. Non si servono solo dei nostri vizi per flagellarci. Essi ci spingono alla rovina anche per mezzo di quanto in noi è onesto, gentile, umano, tenero.
I vizi dovunque generano l'odio, perché consumano e non creano.
I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.
La virtù non conduce ad altro che all'inazione più stupida e più monotona, il vizio a tutto ciò che l'uomo può sperare di più delizioso sulla terra.
I selvaggi hanno dei vizi. È per mezzo di questi che li conquista più tardi la civiltà.
Attraverso le vesti stracciate si mostrano i vizi minori: gli abiti da cerimonia e le pellicce li nascondono tutti.
L'indietreggiare nel senso inverso dei nostri vizi, ci conduce ai vizi opposti.
Preferisco un vizio accomodante che una virtù ostinata.
Ogni vizio una condanna ciò che ami poi t'ammazza.
Attraversa pure il mare, lascia che scompaiano terre e città all'orizzonte, i tuoi vizi ti seguiranno dovunque andrai.