Isole che ho abitato verdi su mari immobili.
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.
E quel gettarmi alla terra, quel gridare alto il nome del silenzio, era dolcezza di sentirmi vivo.
Ancora un verde fiume mi rapina e concordia d'erbe e pioppi, ove s'oblia lume di neve morta.
Ad una fronda, docile la luce oscilla alle nozze con l'aria; nel senso di morte, eccomi, spaventato d'amore.
Per averti ti perdo, e non mi dolgo: sei bella ancora, ferma in posa dolce di sonno: serenità di morte estrema gioia.
Non mi importa niente se l'erba del vicino è più verde; mi rode che sia perfettamente rasata.
Verdi giardinetti, chiare piazzole, fonte verdognola dove l'acqua sogna, dove l'acqua muta finisce sulla pietra. Le foglie d'un verde vizzo, quasi nere dell'acacia, il vento di settembre le bacia, e alcune si porta via gialle, secche, giocando, tra la bianca polvere della terra.
Gli impiegati andrebbero murati in casa. La domenica. Murare le finestre. Magari non in cemento, con dei mattoni forati. Quando vanno al lavoro possono sbizzarrirsi. Inalare qualche boccata di smog. Altro che verdi. Ecologicamente, la presa d'aria deve essere letale.
Da per tutto, come una corrente viva, un fiume della montagna, scendeva l'aria nuova, l'ossigeno esalava dalle piante verdi. Lo potevi vedere fremere in un'alta marea di cristallo. L'ossigeno puro, vergine, verde, freddo ossigeno, trasformava la valle in un delta di fiume.
Erra chi pensa che soltanto all'uomo premuroso dei campi e ai marinai tocchi guardare il cielo e la stagione; ché non si può affidare ciecamente la semente alla terra ingannatrice, né la concava poppa ai verdi flutti.
Schnitzler è il tipico scrittore che fonde compassione e nichilismo in una visione desolata, in una cartella clinica della condizione umana in cui anche la storia e la politica appaiono maschere illusorie degli istinti e del destino.
Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta.
Di solito il braccio della morte si chiama l'ultimo miglio. Il nostro lo chiamavamo miglio verde.
Seguo la natura senza poterla afferrare; questo fiume scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente.
Esplosioni verdi, gente che entra e esce volando, ah non può essere vero, io chiamo la polizia...