Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri.
Viaggiare nel deserto significa camminare nella nostra solitudine per imparare a dar valore anche alle piccole cose.
Coloro che vivono di certezze e non hanno mai dubbi, non vivono, esistono.
L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza.
Niente è più potente della speranza che può infrangersi sugli scogli ma, come il mare, non morirà mai.
La vita può essere tristezza, ma bisogna superarla, oppure può presentarsi con un'aria di sfida e allora si deve avere il coraggio di affrontarla.
Tutte le migliaia di poveri che sono morti da noi, alla fine hanno avuto la gioia di un biglietto per San Pietro.
Non v'è povertà così disperata che tolga all'uomo ogni possibilità di mostrarsi generoso.
Dobbiamo pensare quanto più lieve dolore sia non avere che perdere: e comprenderemo che la povertà ha tanto meno materia di sofferenze quanto minore ne ha di danni.
La sola cosa che può consolare della povertà è la stravaganza.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli; quella dei ricchi dai loro genitori.
Tutti qui viviamo in una condizione di ambiziosa povertà.
È il povero che conta le sue pecore.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Se vuoi salire fino al cielo, devi scendere fino a chi soffre e dare la mano al povero.
È difficile non lagnarsi della povertà, mentre è facile non andare orgogliosi della ricchezza.