Il vizio è la virtù che ha perso la pazienza.
Chi ha carattere rende la vita difficile agli altri non meno che a se stesso.
Il radical-chic vuol un mondo migliore dove si troverebbe malissimo.
Patria è il nome che si dà al proprio paese quando se ne ha bisogno.
Quanta rassegnazione nella saggezza.
La superstizione è, in fondo, la più tangibile delle fedi.
La persona giusta non è quella che sarà in grado di calmare le nostre ansie e di riempire le nostre attese, ma colei che imparerà ad accettarci come siamo, con le nostre fratture e le nostre contraddizioni. Anche quando noi stessi facciamo fatica a sopportarci.
Abbiamo un detto in Tibet: "Se perdi la pazienza e ti arrabbi, morditi le nocche". Significa che se montate in collera non dovete mostrarlo agli altri. Dite piuttosto, a voi stessi: "Lascia perdere".
La pazienza, la virtù del mendicante, non troverà qui alcun rifugio.
Un passo alla volta mi basta.
Se vi capita di essere uno della minoranza impaziente che può fare un lavoro creativo, non forzate mai un'idea, la farete abortire se lo fai. Siate pazienti e la darete alla luce quando i tempi sono maturi. Imparate ad aspettare.
Pensa bene di tutti, sii paziente con tutti, e cerca di trovare il buono in tutto.
Gli strati accumulati del dolore producono l'arte suprema: la pazienza ostinata, la coraggiosa sopportazione.
La pazienza infinita porta risultati immediati.
L'uomo savio si guarda di non cadere in aversità, e quando v'è caduto le porta con pazienzia.
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere.