Sciopero: la massa in scena.
Ci aiutano più i vizi a vivere che le virtù a morire.
L'ozio non ci fa fare quelle cose che non avremmo comunque fatto.
La vanità è l'ambizione degli sciocchi.
Non esercitata, la virtù può diventare un peccato. Come il peccato una virtù.
Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti, altri ancora che è meglio non risolvere.
Non dovrebbe esserci uno sciopero che non sia legittimo e meritevole. Nessuno sciopero ingiusto dovrebbe avere successo. Ogni simpatia pubblica deve essere negata a simili scioperi.
L'unione fa lo sciopero.
Quando un giovane, o un anziano molto aggiornato, accusando se stesso e gli altri, fino a ridursi alla disperazione e allo sciopero, dice che non c'è nulla da fare, che il sistema non può fatalmente non "mangiare" dice in realtà: io desidero essere mangiato, sparire.
Uno sciopero non dovrebbe mai essere manovrato ma spontaneo. Se lo si organizza senza alcuna coercizione non vi sarà spazio per il goondaismo e i saccheggi. Sarebbe uno sciopero caratterizzato dalla perfetta collaborazione fra gli scioperanti.