Ci aiutano più i vizi a vivere che le virtù a morire.
L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
Per amore si può morire. Specialmente nei brutti film e nei cattivi romanzi.
Il successo prescinde dalla notorietà con la quale spesso viene confusa.
La fortuna aiuta gli audaci. Fortuna permettendo.
La morale ci dice quello che dobbiamo fare. Il moralismo quello che vorremmo che gli altri facessero.
La virtù non conduce ad altro che all'inazione più stupida e più monotona, il vizio a tutto ciò che l'uomo può sperare di più delizioso sulla terra.
L'onestà, come tante altre virtù, dipende dalle circostanze.
La virtù è uno stato di guerra, e per vivere in essa dobbiamo sempre combattere con noi stessi.
Si parla di rado d'una virtù che si possiede, ma tanto più spesso di quella che ci manca.
La virtù è ardita e la bontà non ha mai paura.
Ci sono difetti che, sfruttati bene, brillano più della stessa virtù.
La virtù difese L'iniquità; ma pur soggiacque.
Non si deve misurare la virtù di un uomo dalla sua eccezionalità ma nel quotidiano.
Fedeltà, abnegazione, taciturnità sono virtù di cui un grande popolo ha necessità: l'insegnarle e il perfezionarle nella scuola è più importante di molte cose che oggi riempiono i nostri programmi scolastici.
Ciò che misura la virtù di un uomo non sono gli sforzi, ma la normalità.