Cinquanta, cent'anni di vita contro l'eternità. Non è giusto.
Chi non dubita di nulla è capace di tutto.
L'uomo non è fatto per prendere delle decisioni. Basta vederlo al ristorante, davanti ad un menù.
Il coraggio è contro natura. Lo dimostra il fatto che pochi ne hanno.
Il critico pretende d'insegnare all'artista quel che lui non imparerà mai.
L'onestà, come tante altre virtù, dipende dalle circostanze.
La vita eterna è un nonsenso, l'eternità non è vita, la morte è la quiete a cui aspiriamo, vita e morte sono legate, chi reclama altro pretende l'impossibile e otterrà in ricompensa solo fumo.
Chi regala le ore agli altri vive in eterno.
Sei l'ostaggio dell'eternità, un prigioniero del tempo.
Il credere nella vita eterna non ha mai aiutato nessuno a vivere nell'eternità. Né, s'intende, il non credere.
Che routine l'eternità!
L'eternità, questa perdita di tempo.
La felicità non è meno vera solo perché finisce, e nemmeno il pensiero e l'amore perdono valore perché non sono eterni.
La vita eterna è quella di cui siamo partecipi quaggiù, mai altrove, l'altrove non è più quando noi non siamo.
Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'eternità se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni.
Cosa sono i millenni? Una manciata di tempo. Polvere in confronto a un unico sguardo dell'eternità.