Eppure deve esistere una calligrafia delle passioni.
Oggi vivo di insonnia e di nostalgie. Specie nei giorni che precedono la primavera, nei giorni di vento, sono preda di rimpianti a cui non so dare un nome.
Io amo la tua bellezza e la tua interiorità, amo quello che sei e quello che sei stata, ma soprattutto amo quello che sarai.
Le emozioni non sono negative. Le emozioni sono il collante della nostra identità. Senza emozioni la ragione non funzionerebbe. Per cui Cartesio sbagliava, e "cogito ergo sum" è una frase da mettere in soffitta.
Solo una nuova narratività frammentata, intensa, lucida e appassionata poteva rinnovare quel cinismo dei sentimenti che sembra ossessionare il mondo e annichilire i sentimenti. E che si scioglie e si risolve di fronte al racconto fatto da migliaia di utenti, di sogni, di desideri e di futuro.
La passione distrugge. Distrusse Antonio e Cleopatra, Tristano ed Isotta, Parnell e Kitty O' Shea. E se non distrugge, muore.
Fa uso della passione solo chi non sa usare la ragione.
Le passioni sono come i venti, che sono necessari per dare movimento a ogni cosa, benché spesso siano causa di uragani.
La passione per la distruzione è anche una passione creativa.
Chi vuole che il suo giudizio sia creduto lo pronunci freddamente e senza passione.
I potenti e gli umili conoscono le stesse disgrazie e le stesse passioni, ma uno è in cima alla ruota e l'altro vicino al centro, e così gli stessi movimenti lo agitano meno.
Puniti dalla troppa passione, ci si è portati al punto di rimanere fermi davanti ai bivi.
Quasi ogni prima passione è di breve durata e lascia dietro di sé un gusto d'amaro.
La passione è uno strumento di difesa della ragione. Perché non basta avere ragione: bisogna anche, appassionatamente, difenderla.
Non si vive senza una mania o una passione di qualche genere.