Il razzismo è l'espressione del cervello umano ridotta ai minimi termini.
Io razzista? Sarà lei che è negro.
È impossibile parlare del razzismo di oggi se non si ricorda il razzismo di ieri.
Un uomo dovrebbe, qualunque cosa accada, tenere per la propria casta, razza e discendenza. I bianchi vadano con i bianchi, i negri con i negri.
Dicono ai bambini che Gesù era bianco, così come gli apostoli e gli angeli. Il posto in cui vive il presidente si chiama Casa Bianca. Perfino Tarzan è bianco. Ma come? Bianco uno nato e cresciuto nella giungla?
A: Mamma, cos'è il razzismo? B: Mangia, o chiamo l'uomo nero.
Fin dagli inizi l'auto-proclamazione della comunità dei liberi avverte a bisogno di far ricorso a miti genealogici che diano un fondamento a questo gesto di distinzione.
La persecuzione antiebraica è solo uno degli aspetti del razzismo nel mondo, ma ne è stata l'espressione più orribile.
Il razzismo finirà quando si potrà dare dello stronzo a un negro.
Questo deprecabile razzismo da stadio sta rovinando l'immagine di milioni di razzisti per bene.
Un mondo imbastardito e "negrizzato" sarebbero perduti per sempre i concetti dell'umanamente bello e del sublime, nonché ogni nozione d'un avvenire idealizzato del genere umano.