La così detta razza bianca è in realtà rosa - grigio.
Se non ricordiamo non possiamo comprendere.
La morte distrugge un uomo, l'idea della morte lo salva.
La maggior parte dei conflitti sembrano inevitabili al momento; futili col senno di poi.
Quando pensiamo al defunto come insieme traditore e assurdo, siamo andati molto avanti verso la riconciliazione con noi stessi per la sua dipartita.
Gli scrittori creativi sono più grandi delle cause che rappresentano.
Il razzismo è un modo di delegare ad altri il disgusto che abbiamo di noi stessi.
I problemi della razza sono essenzialmente problemi di relazioni umane, e i problemi della razza non sono che una delle tante prove del nostro fallimento nelle relazioni umane.
La persecuzione antiebraica è solo uno degli aspetti del razzismo nel mondo, ma ne è stata l'espressione più orribile.
È impossibile parlare del razzismo di oggi se non si ricorda il razzismo di ieri.
Fin dagli inizi l'auto-proclamazione della comunità dei liberi avverte a bisogno di far ricorso a miti genealogici che diano un fondamento a questo gesto di distinzione.
In ogni tipo di società razzista, i membri dei gruppi razziali emarginati hanno sempre dovuto sopportare forti svantaggi economici, creando ulteriori disagi familiari.
Finché il colore della pelle di un uomo sarà più importante di quello dei suoi occhi sarà sempre guerra.
Io non domando a che razza appartenga un uomo, basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio.
Il razzismo. È la paura del diverso, la persecuzione dell'estraneo: che sia l'ebreo internato nei campi di concentramento, l'uomo di colore ghettizzato dall'apartheid, o il vu cumprà all'angolo della strada.
Il pregiudizio razziale troverà sempre un fertile terreno in quella piccola e debole cosa che è il cervello umano.