La montagna è oltrepassata, adesso sarà più facile andare avanti.
Tutto al mondo è follia, ma non l'allegria.
Sono poche le persone che pensano, però tutte vogliono giudicare.
La montagna, nella Bibbia, è il luogo nel quale si svolge il dialogo tra Dio e l'uomo.
E vanno gli uomini ad ammirare le vette dei monti, ed i grandi flutti del mare, ed il lungo corso dei fiumi, e l'immensità dell'Oceano, ed il volgere degli astri... e si dimenticano di se medesimi.
La montagna è per me un luogo deserto dove si vede il mondo com'era senza di noi e come sarà dopo.
Ogni strada seguita precisamente fino alla sua fine non porta proprio in nessun luogo. Scala una montagna solo un poco, per verificare che sia una montagna. Dalla cima di una montagna non puoi vedere che si tratta di una montagna.
La vita solitaria della montagna coi suoi silenzi majestatici e il breve cerchio delle amicizie al paese gli conferiscono questo fortunato istinto di vigilante temperanza, che è segno preciso di compiutezza e di sufficienza spirituale.
Guardava dinnanzi a sé i parchi, i campi, i boschi, le montagne, le misteriose montagne. Vendetta, che inutile cosa.
Erano montagne come rudimenti semantici, vere e proprie definizione di sé.
Le montagne, come il mare, ricordano una misura di grandezza dalla quale l'uomo si sente ispirato, sollevato. Quella stessa grandezza è anche in ognuno di noi, ma lì ci è difficile riconoscerla. Per questo siamo attratti dalle montagne.
Di cosa ho paura? Della vita borghese dalla quale sono sempre scappato fin da piccolo quando abitavo in Val Funes e non c'era neanche un campo da calcio per giocare. Guardavo le montagne e pensavo che arrampicandomi sarei andato via dal campanilismo e dalla ristrettezza mentale della valle.
Arrampicati solo un poco sulla montagna, per vedere se è una montagna. Dalla cima, non potresti vedere se è davvero una montagna.