Sai cosa ero, puoi vedere ciò che sono: cambiami, cambiami!
Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta.
Il saggio è colui che vede arrivare le cose. Forse il saggio è colui che sa di non poter vedere le cose molto distanti.
Vedere non basta, vedere non è capire, anzi vedere può essere quasi niente se l'atto fisico del guardare non s'accompagna alla consapevolezza della possibile dimensione latente degli oggetti.
La consapevolezza... non ti si manifesta sminuzzata in pezzetti... Un 'fiume' o una 'corrente' sono le metafore con cui viene più naturalmente descritta.
Sa... non ho mai capito quelle torture tanto elaborate. È una cosa semplicissima... provocare più dolore di quanto un uomo possa sopportare. L'unica domanda che rimane è: lei cederà... in tempo?
Non ho che da guardare le facce dei miei bambini per rendermi conto che ogni anno aggiunto alla loro vita viene sottratto alla mia.
È solo la consapevolezza delle nostre risorse a renderci calmi, capaci di vivere serenamente.
Tutti i professionisti sono handicappati dal non essere autorizzati a ignorare le cose che sono inutili.
Riconoscere di sapere quando si sa e riconoscere di non sapere quando non si sa: ecco la vera conoscenza.
Un conto è demitizzare e un conto è demolire. Il problema è di scrivere atti di cultura per cui ogni uomo sia portato alla consapevolezza quotidiana di se stesso. E poi, creda, l'autobiografismo affrontato sul serio è uno dei pochi modi rimastici per conoscere gli altri.