È da ritenere piuttosto fortunato chi può permettersi di morire quando vuole.— Publilio Siro
È da ritenere piuttosto fortunato chi può permettersi di morire quando vuole.
La prosperità genera amici, le avversità li mettono alla prova.
La moderazione e la medicina nella disgrazia.
Quando di un uomo hai detto che è un ingrato, hai detto tutto il peggio che puoi dire di lui.
A chi sta in alto la caduta è molto più facile che faccia male.
Nelle situazioni critiche la temerarietà prende il posto della saggezza.
Non ci si toglie la vita per vendicarsi di qualcuno; no, ci si toglie la vita perché non c'è più la forza di vivere...
Gli uomini pratici non fanno ciò che Jeff e Kirsten hanno fatto; gli uomini pratici lottano contro questa spinta perché è una spinta romantica, una debolezza. È passività appresa; è resa appresa.
Morire è essere totalmente altri. Per questo il suicidio è vigliaccheria; è offrirci completamente alla vita.
La difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
Il pensiero del suicidio è un potente mezzo di consolazione: grazie a esso si superano parecchie cattive notti.
Le tarme che scelgono il suicidio vanno a posizionarsi nella manica, sotto l'ascella.
Io sono Cattolico e non posso commettere suicidio, ma intendo bere me stesso a morte.
I suicidi sono solo degli impazienti.
Volevo uccidermi, ma ho fatto cilecca. Nel caso dovessi sopravvivere ci riproverò.