La pazienza è una vera, segreta ricchezza.
Chi muore nella miseria muore sempre troppo tardi.
Quando il povero vuole fare il passo del signore, va certamente in rovina.
Gli stolti temono la fortuna, i saggi la sopportano.
Per chi ha un desiderio impellente anche l'essere solleciti sembra ritardo.
Il rimedio per i torti è di dimenticarli.
S'impara spesso dai ricchi a fare il pitocco.
La ricchezza vera di un uomo sono i suoi figli.
Il fesso si interessa al problema della produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della distribuzione.
Meglio vivere ricchi, che morire ricchi.
Per tornare ad essere sicuri si deve fare una regola contabile che impedisca prima di creare, e poi di mettere in circolo una ricchezza "futura" che non c'è, se non per chi specula.
Si dice che la ricchezza non fa la felicità, ma bisogna ammettere che la simula molto bene.
L'ambizioso deve sempre lottare contro la sue epoca con le armi dell'epoca. Nella nostra epoca si ha il culto della ricchezza e il nostro dio è l'oro. Per riuscire occorre la ricchezza, quindi ad ogni costo bisogna essere ricchi.
È sempre meglio piangere in una Roll Royce, che in un tram affollato.
Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell'uomo uno schiavo.
La globalizzazione è una grande opportunità di ripartizione della ricchezza.