Rifletti, prima di agire, per non fare cose insensate.
Non mangiare il tuo cuore.
Tieni sveglie le leggi, perché il sonno le uccide. Dà vita ai buoni esempi: sarai esentato dallo scrivere delle buone regole.
Nei rapporti con gli altri non comportarti in modo da renderti nemici gli amici, ma da farti amici i nemici.
Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione.
Non bisogna giurare per gli dèi; bisogna, infatti, cercare di rendere se stessi degni di fede.
L'astrazione indebolisce, la riflessione rinforza.
La riflessione rende gli uomini codardi.
La bellezza della riflessione si rivela nelle forme poetiche della riflessione. Ne conosco tre: 1) l'aforisma, 2) la litania 3) la metafora.
Una pipa dà al saggio il tempo per riflettere, all'idiota qualcosa da mettere in bocca.
Le vere riflessioni sono le sole a non essere in grado di comprendere se stesse.
L'abitudine di riflettere profondamente è, sono costretto a dirlo, la più perniciosa fra tutte le abitudini prese dall'uomo civile.
La riflessione profonda, se espressa, cade facilmente nel luogo comune.
Stare a riflettere e scervellarsi conta poco, perché poi si fa ciò che si pensa, ma ogni passo, in fondo, è senza riflessione, così come lo vuole il cuore.
La riflessione degli uomini che credono alla magia e ai miracoli mira a imporre una legge alla natura: e, detto in breve, il culto religioso è il prodotto di questa riflessione.