Parole, perché tra il "dire" e il "fare" c'è di mezzo il coraggio.
Gran parte di quello che noi diciamo coraggio è l'esperienza e l'abitudine del pericolo.
È la stupidità piuttosto che il coraggio che ti fa negare il pericolo anche quando lo hai davanti.
Il vero coraggio consiste nel vivere e soffrire per ciò in cui credi.
Il coraggio rende sorda la coscienza, affinché non senta le parole di una visione di morte ma quando quel coraggio finisce, le sue orecchie si spalancano udendo il suono di un'idiozia.
Coraggio, il meglio è passato.
Io? Furbizia e tanti libri. Ci sono cose più importanti: amicizia... e coraggio.
Ci vuole più coraggio nella sofferenza che nella morte.
Se l'angoscia viene definita la coscienza di essere finiti, Dio lo dobbiamo chiamare il fondamento infinito del coraggio.
In natura esiste la paura, non il coraggio, che altro non è che la paura vinta.
Il coraggio è alzarsi ogni mattina sapendo che devi affrontare un mondo malvagio, e conservare un animo sereno per fare un po' di bene senza contare sulla riconoscenza di nessuno.