Il coraggio incute rispetto anche ai nemici.
L'immaginazione ha il volo dell'angelo e del lampo: varca i mari dove noi rischiammo di naufragare, le tenebre in cui si perdettero le nostre illusioni, i pregiudizi in cui fu sommersa la nostra felicità.
Quel fascino indefinito che in una donna è ciò che il profumo è per il fiore, ciò che il sapore è per il frutto: perché a un fiore non basta essere tale per essere bello, a un frutto per essere buono.
I processi politici sono sempre vane formalità, perché le passioni che fanno accusare fanno anche condannare.
Dio, nella sua previdenza, non ha dato la barba alle donne perché esse non sarebbero state capaci di tacere mentre venivano rasate.
La felicità è come quei palazzi delle isole incantate alle cui porte stanno a difesa i draghi: bisogna combattere per conquistarli.
Al mondo non c'è coraggio e non c'è paura, ci sono solo coscienza e incoscienza. La coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio.
Il coraggio è alzarsi ogni mattina sapendo che devi affrontare un mondo malvagio, e conservare un animo sereno per fare un po' di bene senza contare sulla riconoscenza di nessuno.
L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
Il coraggio e l'amore sono le uniche virtù indispensabili; esse manterranno vive l'anima anche se tutte le altre dovessero addormentarsi o venire eclissate.
Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti.
Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere.
Chi vede il giusto e non lo fa è senza coraggio.
Molte volte più nelle cose piccole che nelle grandi si conoscono i coraggiosi.
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Ciò che manca nella maggior parte degli uomini, non è il coraggio, ma il lungo coraggio.