Danziamo, danziamo... altrimenti siamo perduti.
Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti. Ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza.
Ho steso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d'oro da stella a stella, e danzo.
Lavora come se non avessi bisogno di soldi. Ama come se non avessi mai sofferto. Danza come se nessuno ti guardasse.
L'unica storia è la storia della musica: un ballo al chiaro di luna.
Gli unici maestri di ballo che potevo avere erano Jean Jacques Rousseau, Walt Whitman e Nietzsche.
Il tutù è un costume pornografico che dimostra quanto è stato svilito il concetto di danza.
Una danzatrice professionista deve avere non solo grazia ed eleganza ma anche il balzo di un campione olimpico di corsa con ostacoli, l'equilibrio di un funambolo, la forza e l'agilità di una pantera.
Il mio gesto di esultanza è un passo di danza giamaicano che ho personalizzato. Significa "To the world", dalla Giamaica a tutto il mondo. E' venuto per caso però ha attecchito: ho visto anche dei bambini giapponesi che lo facevano.
La danza è una canzone del corpo. Sia essa di gioia o di dolore.
La danza è l'eterno risorgere del sole.
Danzare è riempire un vuoto, è tacere l'essenza di un grido? E' la vita dei nostri astri rapidi presa al rallentatore.