Qualunque cosa ci insegnino i vincitori, abbiamo appreso dai vinti.
Non violenza significa anche cose molto semplici ed essenziali come il rispetto degli altri.
Non c'è bisogno della parolaccia in politica. Si può essere molto duri e severi senza mai superare certi limiti.
Dalla necessità scaturiscono i desideri, e dai desideri scaturisce l'energia e la volontà di vittoria.
Il brigantaggio non è che un accesso di eroica follia, e di ferocia disperata: un desiderio di morte e distruzione, senza speranza di vittoria.
Una volta che ascolti i dettagli della vittoria, è difficile distinguerla dalla sconfitta.
La vittoria ha cento padri ma la sconfitta è orfana.
La vittoria è di chi si astiene.
Sono i vinti che governano il mondo.
Il timore di un danno frena. L'azione logora. La prospettiva di un vantaggio incita.
Al vincitore non si chiederà se abbia raccontato o no la verità. Nei preparativi e nell'inizio di una guerra non è il fatto di avere ragione che conta ma la vittoria.
Essere d'accordo su un compromesso dà al perdente l'illusione di avere vinto.
Coloro che sanno come vincere sono molto più numerosi di coloro che sanno come fare un uso appropriato delle loro vittorie.