Solamente tra le morali e politiche lecita l'economia per ragioni facili a capirsi.— Pietro Ellero
Solamente tra le morali e politiche lecita l'economia per ragioni facili a capirsi.
Giacché chi è infamato una volta, non aspetti più perdono.
I vinti hanno sempre torto, e i vincitori ragione.
A chi dice, esservi, oltre la percezione esterna, un sentimento interiore ineffabile, anatema.
Mentre unico dovere è il non far male agli altri.
La pena di morte, oltre che non cura la emendazione della vittima, spegne una vita, non le importa se depravata o santificata dalla sventura, e le basta ad altrui spavento un capo mozzo o un cadavere appeso.
La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.
Purtroppo, i nostri politici sono o incompetenti o corrotti. Talvolta tutt'e due le cose nello stesso giorno.
I tagli alle tasse non sono solo qualcosa che ogni contribuente merita, ma anche il miglior modo di contenere la spesa governativa. È il miglior tipo di riforma fiscale, se il denaro non raggiunge mai il tavolo, il Congresso non può divorarlo.
Ci muoviamo un po' alla volta in termini di centimetri, non di chilometri. La politica è questo.
In politica succede come nella matematica: tutto ciò che non è totalmente corretto, è male.
Considero lavorare nella politica uno degli esercizi più fruttuosi della mente umana.
Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni. Un politico cerca il successo del suo partito; uno statista quello del paese.
Mi piace l'America, è forte. Ho cominciato a recitare per tenermi fuori dalle questioni politiche e poter rimanere in un mondo di pura fantasia.
Antipolitica è chiamare i caduti sul lavoro «morti bianche» per far sembrare meno morti i morti e meno assassini gli assassini.
Io rifiuto alla magistratura un ruolo attivo nella vicenda politica, sostengo che occorre molta prudenza, perché c'è il dovere di evitare che a nostre parole e a nostre iniziative possano essere attribuite valenze che non devono avere. Noi dobbiamo rifiutare un ruolo politico in senso proprio.