L'inverno dello spirito. Mors ontologica. Quando l'anima è morta.
L'arte, come la teologia, è una frode ben confezionata.
La realtà è quella cosa che, anche se smetti di crederci, non svanisce.
La vita degli androidi è sogno.
È sorprendente: il potere della morte umana di far rinsavire. Ha più peso di ogni parola, di ogni argomento: è la forza ultima. Si impossessa della tua attenzione e del tuo tempo. E ti lascia cambiato.
Rinascere di nuovo, come dice il Libro tibetano dei morti. È veramente così. Cristo, speriamo di sì, perché in questo caso ci incontreremo di nuovo.
Sulle vette è più caldo di quanto non si immagini nelle valli, soprattutto in inverno.
Non è più la morbidezza del fiore, ma vi è del grano disseccato, pieno, fecondo, che rende sicura la stagione invernale.
Col Vaticano II ci aspettavamo la primavera e invece è venuto l'inverno.
Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Salerno, rima d'inverno, o dolcissimo inverno. Salerno, rima d'eterno.
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
La gente mi chiede cosa faccio in inverno quando non c'è baseball. Vi dico cosa faccio. Guardo dalla finestra e aspetto la primavera.
Ma tu che stai, perché rimani? Un altro inverno tornerà domani cadrà altra neve a consolare i campi cadrà altra neve sui camposanti.
Si può paragonare la nostra vita a una giornata d'inverno. Veniamo al mondo tra le dodici e l'una di notte e prima delle otto non fa giorno. Non sono ancora le quattro del pomeriggio e fa di nuovo scuro. Alle dodici moriamo.