L'indipendenza è la fiducia nella propria volontà e nelle proprie decisioni.
Quando si comincia a pensare con la propria testa, si resta subito soli.
Noi [Marco e Antonio Manetti] non sapevamo di poter fare i registi da soli. Ci siamo riusciti, abbastanza bene e siamo anche abbastanza simili.
Io ho sognato, un Giappone unificato, in una nazione forte, indipendente e moderna e ora noi abbiamo ferrovie, cannoni e abiti occidentali, ma... non possiamo dimenticare chi siamo, ne da dove veniamo.
Io difendo il diritto divino della nazione irlandese all'indipendenza sovrana, e credo in essa, così come credo nel diritto di ogni uomo e donna irlandese a difendere questo diritto con la rivoluzione armata.
L'indipendenza cadrà, come una mela matura. Il solo problema è il come e il quando.
Non dipendo da nessuno e nessuno dipende da me. Ma non ho la pace dell'anima, e se non hai questo, non hai nulla.
Non copio le vite degli altri, non imito le loro azioni.
Mia madre era determinata a renderci indipendenti. Quando avevo quattro anni, ha fermato la macchina a pochi chilometri dalla nostra casa e ha lasciato che tornassi a casa mia strada attraverso i campi. Mi sono irrimediabilmente perso.
Non c'è pienezza di felicità, senza pienezza d'indipendenza.
Non pensare quello che penso io, altrimenti penseresti come penso io.