L'Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?— Paul Valéry
L'Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?
Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.
Se poi l'io è detestabile, amare il prossimo come se stessi diventa un'atroce ironia.
I libri hanno gli stessi nemici dell'uomo: il fuoco, l'umidità, il tempo e il proprio contenuto.
Non sempre io sono del mio parere.
Il genio si muove nella follia, nel senso che si tiene a galla là dove il demente annega.
L'Europa in cui siamo costretti a vivere è un'Europa profondamente comunista, livellata verso il basso, che impedisce lo sviluppo delle singole nazioni.
Si tratta di rendere l'Europa una casa degna dell'uomo.
Notiamo che l'incivilimento europeo è frutto di infinite guerre e della larghissima distruzione dei deboli compiuta dai forti; con quelle sofferenze si è comprata la prosperità presente; ciò è bene o è male?
Nessuno è chiamato a scegliere tra l'essere in Europa e essere nel Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.
Solo in Europa si è preteso, ad un certo punto, di affidare allo stato nascente dell'innamoramento la stabilità della coppia, della famiglia e perfino i criteri di perpetuazione della specie.
L'Europa è cristiana, è l'invenzione di alcuni vescovi particolarmente ricchi di intuito e di un pugno di missionari all'avventura.
L'Europa non è solo greca, né solo ebraica, e nemmeno greco-ebraica. È altrettanto decisamente romana. "Atene e Gerusalemme", certo, ma anche Roma.
L'origine cristiana dell'Europa è una evidenza storica. Se l'Europa ignora le sue radici cristiane cesserà di essere una civiltà e di essere solo un mercato.
Però capivo che una posizione costruita sulle divisioni e sui muri non poteva durare.
Dell'Europa percepiamo ancora più limiti che opportunità.