Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.
Voglio che un essere totalmente indipendente da me, faccia in piena coscienza e a partire soltanto da sé, proprio quel che desidero che egli faccia. Tale è l'ideale di Dio.
Lo stato della danza: una sorta d'ebbrezza che va dal languore al delirio, da una sorta d'abbandono ipnotico a una sorta di furore.
Gli altri fanno libri. Quanto a me, io faccio la mia mente.
Il bisogno del nuovo è indice di stanchezza o di fragilità della mente, che reclama ciò che le manca. Non c'è nulla, infatti, che non sia nuovo.
Il genio si muove nella follia, nel senso che si tiene a galla là dove il demente annega.
Tutti gli uomini e le donne di successo sono dei grandi sognatori. Essi immaginano come potrebbe essere il loro futuro, ideale in ogni aspetto, e poi lavorano ogni giorno in direzione di quella distante visione, quell'obiettivo o proposito.
Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.
Molte persone sono come prigioniere, pensano solo al futuro o vivono nel passato. Non sono nel presente, e il presente è dove tutto ha inizio.
I rimpianti di ieri e la paura del domani possono ucciderti.
Spesso prendiamo in prestito dai nostri domani per pagare i debiti dei nostri ieri.
Il futuro appartiene a coloro che sanno qual è il loro posto.
Il passato, il presente e il futuro sono come infilati insieme nel filo del desiderio che li percorre.
Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.
Il futuro è un territorio che nessuno conosce. Non esiste una mappa. Quello che ci aspetta dietro l'angolo, non potremo conoscerlo se non girando l'angolo. Non so proprio immaginarlo.
Il mio futuro è nel mio passato e il mio passato è il mio presente. Ora devo fare in modo che il presente sia il mio futuro.