Io subisco questo corpo che governo.— Paul Ricoeur
Io subisco questo corpo che governo.
Non abbiamo finito di estirpare in gran parte del mondo l'eredità del totalitarismo. Noi abbiamo compiuto l'opera di ricostruzione post-bellica, ma non abbiamo affrontato la ricostruzione morale dopo l'esperienza inaudita della violenza e della tortura che è ancora praticata nel mondo.
La carestia, la peste e la guerra sono i tre più famosi ingredienti di questo basso mondo... Ma la guerra, che riunisce tutti questi doni, ci viene dall'inventiva di tre o quattrocento persone sparse sulla superficie del globo sotto il nome di principi o di governanti.
Viviamo sotto un governo di uomini e di giornali del mattino.
Di tanto in tanto un uomo innocente viene mandato a governare.
L'intera idea del governo è questa: se abbastanza persone si riuniscono e agiscono di concerto, possono prendere qualcosa e non pagare per essa.
L'arte del governo è l'organizzazione dell'idolatria.
Se il governo del mondo si trovasse nelle mani di nazioni affamate, saremmo sempre in pericolo.
Dobbiamo guidare il paese in un modo diverso. Dobbiamo avere un presidente attivo, che dia senso forte e lavori con il governo per la sua attuazione.
La musica rappresenta sempre un commento alla società, e per certo le atrocità sul palco sono piuttosto all'acqua di rose se paragonate a quelle perpetrate in nostro nome dal governo.
Il governo è un fossile: dovrebbe essere una pianta.
Il nostro paese è stato fondato sulla sfiducia verso il governo. I nostri padri fondatori diedero il potere al popolo per controllare il governo. Così quando i nostri politici dicono, 'Fidati di me,' sono in effetti molto non-americani.