Il cielo, il cielo è un ditale per cucire.
Il canto di un usignolo lima la notte.
Fuggirà il lupo domani verso i tetri panni della paura e rosso più che mai rinascerà di primo acchito il corvo per ornare il bastone del capo tribù.
Le vostre danze sono l'abisso spaventoso dei miei sogni ed io cado e la caduta eternizza la mia vita, lo spazio sotto i vostri piedi è di più in più vasto, meraviglie voi danzate sopra le sorgenti del cielo.
Tuttavia le persone felici a questo mondo fanno un rumore di calamità.
Quando il gatto danza è per isolare la sua prigione e quando pensa è solo fino alle pareti dei suoi occhi.
C'è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c'è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l'interno di un'anima.
Che l'uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine del cielo vuole il brandello che è stato strappato dall'inferno, e l'inferno è affamato di quello conquistato dal cielo.
Il cielo lasciatelo ai passeri. Noi restiamo con i piedi per terra.
Il Cielo non ha parenti; tratta egualmente tutti gli uomini.
Se si guarda troppo fisso una stella, si perde di vista il firmamento.
In cielo fanno economie: le candele sono tutte spente.
Il vuoto del cielo disarma la collera.
Il cielo è una sfera infinita il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun posto.
Il cielo era così infinito che a guardarlo fisso dava le vertigini.
Non posso dire di avere una memoria precisa, unica di quella esperienza. Nella mia mente sono rimaste una serie di immagini visive delle cose più strane e lontane dalla normalità terrestre. Ricordo il cielo nero come la pece, la desolazione della superficie lunare.